Monday, February 04, 2008


PARLA DI ESSOMERICQ

(DONNA A MARE)


Rua do Bom Jesus la domenica sera
tamburi clarini
frevo e maracatu

Mamma Africa
giunse legata come schiava
oggi il volto suo è come un marchio nella mia patria

Rua do Bom Jesus la domenica sera
la moltitudine danza per strada
e là io
santa miseria vestita da regina
e là io
la tua gioia di tamburo mi resuscita
la tua gioia di clarini sul marciapiede
teste sgozzate come maschere
sono gli uomini che ho amato
in sottomesso rito d’antropofago
cannibali precedenti a Montaigne
sono i naufraghi della baia di Audierne

e il tuo silenzio ti dolse a casa tua oh Goneville
perché voce del disperato Calibano
contro l’occupazione delle Americhe

poderoso Goneville
io sono carijó e devo tornare allá mia tribù
Martinho de Nantes
sono cariri e devo tornare al mio Recife
Villegagnon da Bretanha
sono carioca e voglio tornare a Rio
all’antartica Francia dell’equinozio
tra lê braccia di Azenor, Levenez e Riwanon
per questo insegnami la scrittura
Jean de Léry
che io sono tupiniquim
insegnami l’incantesimo del foglio che dice
parole francesi derivanti dal tupi
insegnami la scienza
Lévy-Strauss
che io sono tupinambá

e ti ridò l’infanzia
Marcel Proust
ti rendo il sogno
mon Ronsard
col malefício di zucchero
nei sensi
ti restituisco
le tranquille repos de la première vie
viens dans ma chaumière
dedans il fait si bom
reste ici
e allora chiedesti
reste ici
e mi pregasti
um peu de bonheur

mais je suis le beau sauvage
e a Nantes
oh Júlio Verne
solo per dirti
che là a Olinda
condussi vraiment
una jangada nordestina

era il vento sul viso mio
la tempête
era il sole sulla pelle
tra lê barche
je suis desamparée
donna a mare
j’ai besoin de secours
donna a mare

oh bravo vento forte
Pernambuco
corsara vela e vaga
a drakar
canoa gondola
stiva palandra
zambra sultana
arvingel baidar

mia jangada
a babordo
a tribordo
barca di luci
letto di fari
la torre rosa
ai piedi dei moli
sgombri di rimorchiatori
vieni a trovare

oh Goneville
la Venere prigioniera
stesa sulla spuma
d’um trapézio di piume
sono tapuia
siamo tutti figli di Saturno
e io riattacco le tue parti mozzate
Yemanjá in notte d’offerta

donna a mare.

(Tradução ao italiano de Francesco Luti)

0 Comments:

Post a Comment

Subscribe to Post Comments [Atom]

<< Home